martedì 25 marzo 2003

assente

causa superlavoro sono momentaneamente assente. ma non del tutto: leggo, leggo. e penso (forse troppo). è tutto così strano, così strana questa primavera secca e arida e sbiadita. questo senso di vuoto che sta dietro alle mie giornate. ieri ero a passeggio col mio cane e mi erano venute in mente delle cose molto belle da scrivere, ma adesso proprio non me le ricordo. c'erano due poiane ieri nel cielo, le ho guardate salire sempre più in alto, trasportate dalle correnti ascensionali, finchè non le ho più viste.

ecco, io quelle poiane un po' le invidio.

venerdì 7 marzo 2003

FAQ

"ma perchè si chiama il gatto Gatto? e poi tu non hai gatti!"

uhm, avete presente colazione da tiffany? quel film dove audrey hepburn viveva con un gatto ma non gli aveva dato un nome perchè, dice, non era mica suo, il gatto.

He's alright! Aren't you, cat? Poor cat! Poor slob! Poor slob without a name! The way I see it I haven't got the right to give him one. We don't belong to each other. We just took up one day by the river. I don't want to own anything until I find a place where me and things go together. I'm not sure where that is but I know what it is like. It's like Tiffany's.

Ecco, forse anche io sto cercando un posto così, forse solo nella rete, forse anche nella vita, e intanto, visto che il blog non è mica mio, ma di splinder che me lo mette a disposizione, l'ho chiamato così.

giovedì 6 marzo 2003

il lato imburrato della rete

mia madre ha scoperto che il nostro cane aveva sotterrato in una buca un pezzo di burro: con tutto questo parlare di guerra e di crisi, deve aver pensato "non si sa mai!".

mercoledì 5 marzo 2003

una breve dedica a luigi tenco, che sto ascoltando in questi giorni: leggete questo comunicato

domenica 2 marzo 2003

Oggi splinder non mi si apriva, così ho scritto questa cosa qui anche da un'altra parte, per non perderla. Adesso però la incollo qui sotto.

Non mi capita spesso di parlare di televisione, ma ieri sera si è verificata una coincidenza che mi ha dato da pensare. Ho visto infatti il finale del film Il vigile, con Alberto Sordi, dove un povero vigile urbano, il quale si era permesso di multare nientemeno che il sindaco di Roma per eccesso di velocità, davanti al giudice ritratta le accuse per evitare di perdere il lavoro. Scuse al sindaco, tutti contenti. Nell'ultima scena il vigile lascia passare il sindaco che guida a tutta velocità, e questi finisce in un burrone.
Poco dopo sono capitata su raitre, dove veniva trasmessa in replica un'inchiesta di report sulla sicurezza stradale. In particolare mi ha colpita una scena, in cui si parlava di un dispositivo che consente ai poliziotti in automobile di rilevare la velocità dell'auto che li precede. Un'automobilista va a più di novanta all'ora, in un tratto di strada dove il limite è di cinquanta. Viene fermato, e il vigile (o poliziotto, non ricordo con esattezza) gli ricorda che una infrazione di quel tipo comporta il ritiro della patente. Bravi, complimenti per il rigore. Ma poi chiede alla giornalista di spegnere la telecamera, perchè tanto quella patente non sarebbe stata certo ritirata.
Il servizio proponeva poi un confronto con quanto è stato fatto in Inghilterra, dove con dieci anni di controlli rigorosi e pene severe i morti sulle strade sono passati da diecimila a tremila all'anno. E qui? Qui ci fanno accendere i fari di giorno (cosa che non è affatto provato abbia effetto sul numero di incidenti), ma se abbiamo preso la multa dalla polizia o dai carabinieri perchè non avevamo il casco o le cinture, possiamo usufruire di un comodo condono (non però se il vigile ci ha beccati in divieto di sosta, che scherziamo?). O comunque il condono non dipenderà affatto dal tipo di infrazione commessa, ma da chi l'ha verbalizzata.

coincidenze

Oggi splinder non mi si apriva, così ho scritto questa cosa qui anche da un'altra parte, per non perderla. Adesso però la incollo qui sotto.

Non mi capita spesso di parlare di televisione, ma ieri sera si è verificata una coincidenza che mi ha dato da pensare. Ho visto infatti il finale del film Il vigile, con Alberto Sordi, dove un povero vigile urbano, il quale si era permesso di multare nientemeno che il sindaco di Roma per eccesso di velocità, davanti al giudice ritratta le accuse per evitare di perdere il lavoro. Scuse al sindaco, tutti contenti. Nell'ultima scena il vigile lascia passare il sindaco che guida a tutta velocità, e questi finisce in un burrone.

Poco dopo sono capitata su raitre, dove veniva trasmessa in replica un'inchiesta di report sulla sicurezza stradale. In particolare mi ha colpita una scena, in cui si parlava di un dispositivo che consente ai poliziotti in automobile di rilevare la velocità dell'auto che li precede. Un'automobilista va a più di novanta all'ora, in un tratto di strada dove il limite è di cinquanta. Viene fermato, e il vigile (o poliziotto, non ricordo con esattezza) gli ricorda che una infrazione di quel tipo comporta il ritiro della patente. Bravi, complimenti per il rigore. Ma poi chiede alla giornalista di spegnere la telecamera, perchè tanto quella patente non sarebbe stata certo ritirata.

Il servizio proponeva poi un confronto con quanto è stato fatto in Inghilterra, dove con dieci anni di controlli rigorosi e pene severe i morti sulle strade sono passati da diecimila a tremila all'anno. E qui? Qui ci fanno accendere i fari di giorno (cosa che non è affatto provato abbia effetto sul numero di incidenti), ma se abbiamo preso la multa dalla polizia o dai carabinieri perchè non avevamo il casco o le cinture, possiamo usufruire di un comodo condono (non però se il vigile ci ha beccati in divieto di sosta, che scherziamo?). O comunque il condono non dipenderà affatto dal tipo di infrazione commessa, ma da chi l'ha verbalizzata.