domenica 18 gennaio 2004

burning

ilcontadino mi ha chiesto nei commenti di spiegare che cosa significhi esattamente "bruciare la vecchia". io non mi ero dilungata nel mio post perchè pensavo che fosse un'usanza diffusa in tutta italia, ma forse non è così, allora segue una spiegazione.

si tratta di una tradizione legata all'epifania: in alcuni paesi si fa alla vigilia, cioè il 5 gennaio, in altri il 6. si preparano delle grandi cataste con le stoppie del granoturco, i rami potati e tutti gli scarti della campagna. in cima si mette un fantoccio, la "vecchia", che simboleggia l'anno appena terminato.

quindi ci si ritrova alla sera e si brucia la vecchia (per l'appunto). dalle mie parti questi falò hanno diversi nomi: panevin, foghère, fogaròn, pignarùl.

dalla direzione del fumo si traggono poi gli auspici per l'anno nuovo: si dice che se il fumo va ad est l'anno sarà propizio, se invece va ad ovest l'annata agricola non sarà buona.

io non ci credo molto ma è piacevole ritrovarsi in paese a bere vin brulè ben bollente e a mangiare la "pinza", il dolce tipico che si fa all'epifania =) quanto ai pronostici, io me li dimentico il giorno seguente, eh eh...

3 commenti:

  1. Ah, questi riti pagani, ma guarda un po'...a Zurigo si brucia il "Böögg" , un puppazzo sembra di neve che sta per l'inverno, ma più in là, ora non mi ricordo neanche la data precisa. Ha la testa piena di polvere da sparo, s'accende alle sei di sera e dal tempo che ci vuole per esplodere si deduca quanto durerà ancora l'inverno.

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  2. Anche dalle mie parti [Belluno] si brucia la vecchia, però più tardi mi sembra. A febbraio tipo. E si legge il testamento prima di bruciarla. Il testamento consiste in un a serie di acidità e bastardate varie rivolte contro i compaesani: di solito si tratta di pettegolezzi e allusioni diffamanti orrende; tradizione barbara. Come la fate voi in Friuli invece è bello. Ale

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